Il mondo food & beverage Armani debutta nel 1998 con l'apertura del ristorante di Parigi, il primo di oltre 20 locali aperti in tutto il mondo da Giorgio Armani. Da Milano a Tokyo, da Monaco a Dubai, i ristoranti Armani sono in continua evoluzione e oggi vantano una presenza in quattro continenti.
"Ho sempre voluto che il marchio Armani divenisse un vero e proprio stile di vita, focalizzato su semplicità ed eleganza in ogni suo ambito. Il cibo, che è uno degli elementi più importanti della vita quotidiana, non poteva mancare."
I NOSTRI CHEF
Lasciati guidare in un viaggio culinario attraverso le voci dei nostri chef provenienti da ogni parte del mondo.
Profumo di iodio, intensi sapori vegetali e colori accesi sono ricordi imprescindibili per me, a cui negli anni ho unito tecniche e ingredienti provenienti da tutta Italia e da paesi stranieri. Così sono arrivato alla mia idea di stile mediterraneo: una cucina semplice e ricca di sapori che si evolve giorno dopo giorno.
La mia cucina nasce dalla tradizione, ma si lascia ispirare dall’energia cosmopolita della Grande Mela, che ne plasma i sapori con il suo spirito vivace e internazionale.
Sono un cuoco napoletano perdutamente innamorato della cultura giapponese. Ho sempre visto la cucina attraverso gli occhi della gastronomia italiana e spagnola. Ma quando ho conosciuto le tradizioni culinarie e tecniche di preparazione nipponiche, è cambiato tutto. Sono stato impressionato dalla loro semplicità , precisione e cura del dettaglio. Di colpo, ho deciso di unire questi elementi ai miei valori ed ora, in ogni mio piatto, si può trovare un po’ d’Italia, Spagna e Giappone.
Creare legami con i fornitori di tutto il Giappone è una parte fondamentale del mio lavoro. Visitando i siti produttivi e immergendomi nella loro attenta lavorazione artigianale, mi assicuro che ogni piatto trasmetta una storia, profondamente radicata nell'autenticità e nel rispetto delle sue origini.
La mia cucina fonde il ricco patrimonio gastronomico italiano assieme a ispirazioni internazionali. Cucino quello che mi piace mangiare e, avendo gusti semplici, la mia non si può definire una cucina intellettuale: parto da ricette tradizionali, ma le elevo attraverso una presentazione minimalista e un equilibrio imprevedibile di consistenze e sapori complementari.